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La nostra bolla: genitori e figli

Dal 2016 Opera Liquida sperimenta l’applicazione del metodo teatrale a sostegno dei rapporti genitore recluso figlio/i per i papà dei laboratori Bambinisenzasbarre nel carcere di Opera, supportati dalle loro psicologhe, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, all’interno del progetto “Opera Liquida In Idroscalo insieme a Bambinisenzasbarre”.

Ne è nata una straordinaria esperienza che ha posto al centro della relazione padre figlia/o la loro stretta relazione, la fisicità, la fiducia, il gioco, il rispetto, la conoscenza.

Visti i risultati ottenuti, Opera Liquida è partner di Bambinisenzasbarre nell’ambito de “Il Carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie. Applicazione della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti. Protocollo d’intesa nazionale” progetto di cui Bambinisenzasbarre è capofila, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (*).

Il programma, triennale (2020 –2023), nazionale e di rilevanza europea, prevede più azioni: l’apertura di nuovi Spazi Gialli; percorsi integrati di tutela del rapporto mamma detenuta e figlio, alternativi alla detenzione; gruppi di parola di genitori detenuti e “Il colloquio con papà”; attività teatrali in carcere mirate per figli e genitori detenuti; incontri di sensibilizzazione per le scuole sul tema dello stigma verso i bambini con genitore detenuto; formazione nazionale della Polizia Penitenziaria. 

L’azione nelle tre carceri milanesi di Opera Liquida, con Bambinisenzasbarre capofila del progetto, prevede l’intervento attraverso il teatro come opportunità educativa per i minori e a supporto della genitorialità. A partire dal concetto del corpo negato del detenuto, che attraverso la prassi teatrale consolidata in oltre 10 anni di esperienza da parte della compagnia, si riattiva grazie al teatro, il ragionamento viene allargato a quanto nel rapporto tra genitore figlio viene negato all’interno di un Istituto Penitenziario.

I colloqui con i bambini e i ragazzi sono di norma frontali. Condivisi con la figura genitoriale in accompagnamento, o con un parente, pertanto mai esclusivi. Sono spesso utilizzati per ovviare a tutte quelle problematiche organizzative e pratiche cui una famiglia deve far fronte, ancora maggiormente una famiglia con genitore recluso (pratiche con gli avvocati, istanze dei tribunali etc.). A causa di ciò il bambino viene spesso relegato ad un ruolo di contorno, laddove lasciare che i grandi parlino delle “cose importanti” diventa la normalità. E così finisce spesso che gli argomenti in cui viene coinvolto abbiano a che fare con i suoi doveri: la scuola, lo sport, l’andamento delle sue relazioni. In una Casa di Reclusione molto spesso il bisogno è quello di riattivare rapporti atrofizzati dal tempo e dall’inadeguatezza della relazione che in un Istituto di Pena si possono intessere. Mentre in una Circondariale, dove il detenuto arriva subito dopo l’arresto, la cura degli interventi teatrali ha lo scopo di ricucire lo strappo, per quanto possibile, appena creato. Di ricreare, per così dire, una sorta di normalità, che possa traghettare i bambini in questa nuova condizione, umanizzandola il più possibile. Inoltre, vi è l’aspetto educativo, la pratica teatrale rappresenta una valida attività proposta al minore che in genere non accede all’offerta educativa e culturale, spesso per problemi economici. L’obiettivo dei laboratori è di avvicinare i bambini al proprio genitore detenuto e, viceversa, di rafforzare il loro legame affettivo. 

Il laboratorio si realizza una volta al mese, all’interno della Casa di Reclusione Milano Opera, in quella Milano Bollate e nella Casa Circondariale di Milano San Vittore.

 

Gli incontri “Stai all’occhio!”

 

Ideato nel 2013 “Stai all'occhio!” è un ormai storico progetto di sensibilizzazione e prevenzione dei comportamenti a rischio nei giovani, frutto della maturazione dei componenti della Compagnia Teatrale Opera Liquida, che hanno sentito l’esigenza di mettere a servizio delle nuove generazioni alcune riflessioni relative alla propria esperienza e alle conseguenze delle proprie azioni scellerate. Affrontare il tema della legalità e dei comportamenti a rischio con un diverso linguaggio e un approccio attivo fa sì che i ragazzi, i docenti e gli operatori vengano coinvolti emotivamente, grazie alla generosità con cui gli attori reclusi ed ex reclusi del carcere di Milano Opera condividono la propria esperienza. Adulti finalmente ascoltati perché nessun adolescente può dire loro “Ma tu che ne sai?”.

Nell’ambito del progetto “Il Carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie. Applicazione della  Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti. Protocollo d’intesa nazionale”, capofila Bambinisenzasbarre, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (**), Opera Liquida realizzerà nel triennio una serie di incontri di “Stai all’occhio!” in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Milano.

La forza dell’intervento, coordinato da Ivana Trettel, risiede nel fatto che gli attori detenuti ed ex detenuti della Casa di Reclusione Milano Opera partecipano come tutor all’incontro. Dialogare con gli adolescenti e farsi ascoltare è un lavoro di grande responsabilità.

 

 

 

(*) (**) Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org   

Le Feste della Nostra Bolla

Le feste de “La nostra bolla” sono giornate che puntano a creare o ricucire momenti di vicinanza emozionale finalmente esclusivi, a differenza di ciò che normalmente avviene nei colloqui, tra padri e figli. Abbiamo voluto fortemente una festa che riunisse le famiglie, anche per condividere ciò che i bambini ed i ragazzi realizzano insieme ai papà.

 

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